Da bambino, avevo una passione sfrenata per l’acqua e gli sport all’aperto. Il kayak era al centro delle mie fantasie infantili. Sognavo di solcare le acque impetuose dei fiumi e dei laghi, con il solo rumore del remo che fendeva l’acqua a tenermi compagnia. Desideravo imparare a dominare le correnti, a governare il mio piccolo natante con maestria e precisione, come i grandi campioni che vedevo in televisione durante le Olimpiadi. Con il tempo, la mia passione per il kayak si è evoluta: non desideravo più solo praticarlo, ma anche insegnarlo ad altri. Volevo diventare un allenatore di kayak capace di trasmettere la mia passione per questo sport straordinario ad altre persone. Mi immaginavo al bordo del fiume o del lago, dando consigli ai miei allievi su come migliorare la loro tecnica o come affrontare in sicurezza i percorsi più difficili. Ho trascorso moltissime ore a studiare libri e manuali sulle tecniche di navigazione in kayak, ho frequentato corsi specifici ed ho cercato di apprendere tutto quello che c’era da sapere su questo sport: dai diversi tipi di kayak (da mare, da torrente o da gara) alle varie tecniche di pagaiata (avanti, indietro o laterale), dall’uso corretto dell’imbracatura alla manutenzione del materiale. E mentre mi formavo professionalmente nel mondo del kayakismo – partecipando anche a diverse competizioni nazionali ed internazionali – ho capito che, per diventare un buon allenatore, non bastava solo avere una solida conoscenza tecnica. Era necessario anche saper trasmettere agli allievi la passione per il kayak, l’amore per la natura e il rispetto per l’ambiente in cui si pratica questo sport. Così, da bambino che voleva allenare il kayak, sono diventato un uomo che dedica la sua vita a formare nuovi appassionati di questa disciplina. E ogni volta che vedo negli occhi di uno dei miei allievi quel bagliore di entusiasmo e determinazione che avevo io da piccolo, so di aver fatto la scelta giusta.
Il mio percorso come allenatore di kayak non è stato facile. Ho dovuto superare molte sfide e difficoltà, ma ogni ostacolo che ho incontrato mi ha solo reso più determinato a raggiungere il mio obiettivo. Ho avuto la fortuna di poter contare sul supporto di molti amici e colleghi, che hanno creduto in me e mi hanno aiutato a perseguire la mia passione. Ogni giorno, durante le sessioni di allenamento, cerco di trasmettere ai miei allievi l’importanza della perseveranza e del duro lavoro, valori che ritengo fondamentali nello sport come nella vita. Insegnare a remare in un kayak non è solo una questione tecnica: significa anche insegnare ad apprezzare la bellezza dell’ambiente naturale circostante, a rispettare le sue regole invisibili e ad affrontarne le sfide con coraggio ed entusiasmo. Ecco perché cerco sempre di organizzare escursioni in luoghi diversi: dal mare alla montagna, dal fiume al lago. Durante questi viaggi, i miei allievi imparano non solo le varie tecniche di pagaiata o come manovrare il kayak nelle acque agitate o calme, ma scoprono anche quanto sia gratificante stare in mezzo alla natura, sentire il vento sulla pelle o l’acqua fredda sui piedi mentre navigano nelle acque cristalline. E così continuo nel mio percorso da bambino volevo allenare il kayak a uomo che ha realizzato il suo sogno. Continuo ad insegnarmi attraverso l’allenamento dei miei allievi, continuo ad imparare da loro e dal mio amato sport. E ogni volta che vedo un nuovo appassionato di kayak che si avvicina a questo sport con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione che avevo io da bambino, so che tutto il lavoro svolto fino ad ora ne è valsa la pena.
Il senso di soddisfazione che provo quando vedo i progressi dei miei allievi è indescrivibile. Vedere come riescono a superare le loro paure, ad affrontare le correnti impetuose o a mantenere l’equilibrio in condizioni meteo avverse, mi riempie di orgoglio e mi ricorda perché ho scelto questo percorso. Non c’è niente di più gratificante della vista del tramonto dal kayak dopo una lunga giornata di allenamento, con il riflesso dorato del sole sull’acqua che ci circonda. Ed è proprio in questi momenti che comprendiamo appieno l’importanza dell’impegno e della costanza: senza di essi, non saremmo riusciti a raggiungere la meta prefissata. E non importa quante volte capovolgeremo il nostro kayak o quanto sarà faticoso rialzarci: quello che conta è la volontà di continuare a pagaiare, sempre avanti, verso nuove avventure ed esperienze. Perché il vero successo non si misura sulle vittorie ottenute ma sulla capacità di superare le difficoltà e crescere grazie ad esse.
È proprio questo spirito di tenacia e perseveranza che permette ai miei allievi di navigare attraverso le acque tumultuose della vita, come fanno con i loro kayak. Ogni corso d’acqua rappresenta un nuovo ostacolo da superare: una cascata da scendere, una rapida da affrontare o semplicemente l’onda del mare da surfare. L’impegno nel superarli non solo rafforza il corpo ma anche la mente, insegnando loro a rimanere calmi nelle tempeste e a mantenere il controllo in ogni situazione. E poi c’è la bellezza indescrivibile della natura che ci circonda: gli alberi che si riflettono sull’acqua, i suoni degli uccelli nei boschi vicini, l’aria fresca sulla pelle. Queste sono le esperienze che rendono ogni sforzo degno di essere fatto e ricordano perché amiamo così tanto quello che facciamo. Perché alla fine del giorno, non importa quante volte abbiamo capovolto il nostro kayak o quante difficoltà abbiamo incontrato lungo il percorso: quel senso di pace e soddisfazione quando raggiungiamo la nostra destinazione è impagabile.…