Un anziano, un infermo, un disabile? Ecco la badante

Oggigiorno, il termine maggiormente utilizzato per identificare la persona addetta all’assistenza di disabili, infermi, malati e anziani è, certamente, badante. Anche se lessicalmente il termine era già presente nella nostra lingua, ma più che altro derivante dal verbo badare, pur indicante una mansione diversa seppure similare, nel lontano 1989 la parola badante fece la sua comparsa, anche se con un significato simbolicamente diverso.

Infatti, all’inizio il termine badante voleva più che altro indicare un mutamento sociale che si stava vivendo, andando a rappresentare tutte quelle persone che per disperazione, arrivavano nel nostro Paese e si andavano, progressivamente, ad occupare, appunto, di disabili, infermi, malati e anziani, fornendo loro una assistenza.

Successivamente, a seguito di sempre più costanti e ingenti flussi, sono nati decreti e sanatorie, tramite i quali la parola badante ha ricevuto una specie di consacrazione.

Per comprendere meglio la portata dell’evento, sarà sufficiente ricordare come nel 2009 la regolarizzazione riservata esclusivamente alla figura della badante ha investito qualcosa come oltre trecentomila richieste.

Come si sa bene i tempi cambiano e così pure i legami e i valori dati alle parole si modificano. Non per nulla, in tempi odierni, chi cerca una badante si affida sempre più alle agenzie online. Infatti, chi cerca una badante, potrà trovare in una agenzia online un valido aiuto. Tuttavia, nella sostanza, anche di fronte a significati e a valori modificatesi nel tempo, la badante resta sempre quella persona, per lo più donne provenienti dall’est dell’Europa, che si occupa di disabili, infermi, malati e anziani, il più delle volte presso le dimore dei bisognosi di assistenza.